Studi » María Zambrano: Il poeta italiano Marino Piazzolla
IL LIBRO – I luoghi decisivi del pensiero filosofico – ha rilevato María Zambrano – si incontrano nelle rivelazioni poetiche. Di qui la ricerca della filosofia che si trova nella poesia, non come pensiero poetico, bensì come filosofia in senso stretto, come una modalità dell’esercizio filosofico finora emarginato dalla storia del pensiero e che nella crisi della modernità è invece capace di configurare un orizzonte di superamento. Ecco perché tutto il pensiero di María Zambrano è volto a indagare lo sfondo comune di filosofia e poesia nonostante la scissione ed il conflitto – segno della storia occidentale – e l’orizzonte dal quale è possibile intravvedere una possibile riconciliazione: la ragione poetica. A tal fine, Filosofia e poesia (1939) rappresenta l’opera fondamentale, insieme al presente libro, a cui stava lavorando prima della morte, e che comprende testi sulla parola poetica in rapporto alla filosofia, e saggi sui poeti più amati dalla Zambrano.
DAL TESTO – “La filosofia più inalterabile, quella di Parmenide, la cantava egli stesso per le strade, le piazze, per i crocevia di quella sua povera terra, visitata certamente dagli dèi. Infatti nella filosofia bisogna cominciare con gli dèi e chieder loro voce e l'essere ascoltati. Era la memoria - Mnemosyne - la madre di tutte le Muse, e non solo della poesia. Perciò i dialoghi socratici di Platone sono memorizzati, sono parole della memoria. Anche i Vangeli cristiani erano qualcosa da memorizzare, parola nel tempo che la liturgia avuta sinora intonava, salmodiava, cantava.
“Bisognerebbe che tornassero gli aedi, forse già stanno tornando, dai luoghi di quest'Europa dove gli abissi, le cose fosche, non sono state nascoste sistematicamente sotto ponti di fiducia, di quell'ambigua fiducia che può essere inganno che ostruisce la visione di supplizio che attende dall'altro lato del ponte.
“Talvolta gli aedi, che stanno già ritornando, stanno tessendo un ponte di verità, che si sostenga sull'abisso facendolo vedere. La musica, non tutta, può farlo, sta costruendo, nell'opera di alcuni creatori, questo ponte verso l'alto, negli spazi interstellari. Sembra che la musica, più di qualsiasi altra arte, sia interstellare, sia scala, diapason degli spazi impossibili da essere vissuti dall'uomo. La fisica più attuale ha, ed avrà sempre più, una musica parallela a quella posseduta con perenne validità dagli abissi delle umane passioni, dai cuori in delirio, dagli esseri perduti, fino ad essere invisibili, svelati dalla musica come gli angeli invisibili che muovono le sfere identificandosi con esse. Si tratta di cose che si odono ma non si vedono o, se si vedono, lo sono con grande difficoltà.”
L’AUTRICE - María Zambrano (1904-1991) è fra le figure più complesse e vive del Novecento spagnolo. Maria Zambrano (Vélez Málaga, 1904 - Madrid, 1991), rappresenta una delle figure più interessanti e originali del panorama filosofico e letterario spagnolo contemporaneo. Studiò filosofia presso l’Università di Madrid da allieva prima, poi assistente di José Ortega y Gasset. Esiliata in Messico nel 1939, riuscì a rientrare in Spagna nel 1982. Nel 1988 ottenne il Premio Cervantes. Nel suo pensiero convergono e si fondono la riflessione politica, la mistica di Juan de la Cruz, la poesia di Machado, l’insegnamento di Ortega y Gasset. Da questo intreccio scaturisce la sua proposta di una ragione poetica. Fra le diverse opere pubblicate in Italia ricordiamo I beati (Feltrinelli, 1992), Dell’aurora (Marietti, 2000).
INDICE DELL’OPERA – Filosofia e poesia in María Zambrano, di Armando Savignano (1. In cammino verso la ragione poetica - 2. Unamuno-Zambrano - 3. Zambrano e la filosofia di Ortega - 4. La metafisica poetica di Machado - 5. Zubiri e Zambrano - 6. L'impegno etico-politico - 7. L'immensità dell'esilio - 8. Teoria della ragione poetica - 9. Filosofia, religione e mistica) - Cronologia della vita e delle opere di María Zambrano - L'unità di filosofia e poesia in María Zambrano, di Juan Fernando Ortega Muñoz - La presente edizione - Luoghi della poesia - A modo di prologo - Parte prima. La parola poetica - 1. Considerazioni sulla poesia - 2. La nascita della poesia - 3. Appunti sul tempo e la poesia - 4. La crisi della parola - 5. Poesia e storia - 6. La maschera della storia - 7. La storia, mezzo di visibilità? - 8. Poesia ed etica - 9. Il logos della parola - 10. La disputa sugli dèi tra la filosofia e la poesia - 11. L'imminente ritorno degli aedi - Parte seconda. Alcuni luoghi della poesia - 1. Miguel de Cervantes - 2. San Giovanni della Croce: dalla "notte oscura" alla più chiara mistica - 3. Antonio Machado e Unamuno, precursori di Heidegger - 4. Antonio Machado: un pensatore (appunti) - 5. Un poeta classico: Enrique de Mesa - 6. Intorno alla generazione del '27 - 7. Federico García Lorca - 8. León Felipe - 9. Presenza di Miguel Hernández - 10. La poesia di Luis Cernuda - 11. Emilio Prados - 12. José Bergamín: uccello variopinto - 13. Arturo Serrano Plaja: poesia e rivoluzione - 14. Sulla generazione del '50 - 15. Jaime Gil de Biedma - 16. José Ángel Valente - 17. Carlos Barral - 18. Lydia Cabrera, poeta delle metamorfosi - 19. Maria Vittoria Atencia: il riposo della luce - 20. Il poeta italiano Marino Piazzolla - 21. Un saluto a Octavio Paz - 22. Cuba e la poesia di José Lezama Lima - 23. Pablo Neruda o l'amore per la materia - 24. Parola e poesia in Reyna Rivas – Appendice. Bibliografia delle opere di María Zambrano e della letteratura secondaria, a cura di Armando Savignano