Opere » Strofe per Bruno Biagi
dalla rivista Fermenti, n°10 Anno XI, Ottobre 1981
Anche la rabbia ha cicatrici, ovunque
scoppi, sui muri dove invecchia ed urla
e l'uomo incide
il grido che mai venne alla sua luce
se non col gesto del colore o segno
di lettere d'abisso e filamenti
di nero. Come il fulmine che, in alto,
spacca la nube, il tuo disegno è rapido
sulla vecchiaia d'una morte, ancora
sognata. Tu, Bruno, con gli occhi
indaghi nel cuore di chi soffre sempre
e, intensamente, luce
fai tu dove più cupa è l'esistenza
che schiaccia la giovinezza e si fa sillaba
nel rosso insorto dove Roma muore
o strozza il moto
d'un umano senso di giustizia.
Ti sogna la strada e il sangue;
il fiore che fu bello
e secco s'alza per morire altrove:
sulla finestra opaca fino a Dio:
la via che porta alla pietà distrutta.
E il cielo si fa terra . . .
e poi la terra ridiventa cielo,
il colore divampa, a grumi a grumi,
sulla tua pena d'uomo,
muto che si allontana
oltre i confini di una Roma vinta.
E qui s'avventa la tua mano bianca
— come l'udito il tuono ci colpisce
in pieno chiarosole:
urli, stando con te più silenzioso.
Afferri il cuore e il sangue; tu dipingi
con antico amore
per ciò che cede alla nequizia umana
Ti sogna la libertà e tu la sogni:
il calore e il colore delle cose;
ma nel silenzio delle tue bufere
sei immagine d'amore.
Così tu ci racconti
la bellezza che fu; l'aria dipingi
col gesto preso da uno sdegno cupo.
Scoppia il giallo venato
il grigio nel suo alone.
Nel nero c'è la notte
ed il tuo rosso squilla.
Ma soffri in ogni grumo di colore.
Il dito intingi e sulla tela scrivi
parole d'ira insorta.
Tuo è il mondo in fiamme
gli orli d'una spiaggia
dove giunge a morire
schiuma di neve e morte e il desolato
murmure del mare.
Quanta pazienza in te ...
Tu scatto d'un tempo buio e gentilezza
d'un tempo che verrà
a farci fieri fino agli occhi vivi.
Sei andato di là dal muro
e vibri con ciò che bolle
nel fiato d'un oggetto.
Ti addentri nel silenzio e scopri il mondo
l'acqua che si ritrova:
scatto d'albe lacustri e giovinezze
apparse alla tua sera.
Pensi, dipingi e incidi
la vita nella morte
e nella morte scopri la tua vita.
Marino Piazzolla