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1988

vince il premio "Lerici Pea"

Pietro Cimatti

IL VIAGGIO

 

Il treno era gremito, ma ero solo.

All'improvviso un varco, in quel nebbione.

E fu silenzio. Il treno era sparito.

Tutto si spense.

                                   Ero leggero, in volo,

senz'ali, senza più corpo (e ora come

farò a tornare?). Ma non ero solo.

Mi accorrevano i volti della vita

tutti incontro: non ombre su un telone,

veri!

                            E rividi i luoghi della mia

storia, vertiginosamente piena.

E seppi solo quando fu finita

perché avevo vissuto. E una serena

disperazione, l'ultima poesia

scrisse fine al romanzo di una vita

non più mia.

E vidi che la galleria

degli addii si schiariva. C'era un fioco

lume, là in fondo, che guidava il volo.

C'era, oltre il gorgo del ritorno, un fuoco

che mi attirava. Ed ero ancora solo

(era il mio primo giorno).

                                      Era finita

una vita e già l'altra si annunciava

piena di incanti.

                                E vidi corpi umani,

ma trasparenti, come il mio, leggeri:

mi volavano incontro, con le mani

colme di luce, e ognuno mi abbracciava.

Vidi i loro pensieri, fui guardato

fino in fondo. Sapevano di me:

ero l'atteso, il tanto amato.

Malgari Onnis: "Pietro con la sigaretta", 1984

Olio su tela cm. 120 x 80

Allora,

con mente nuova, intesi: quanto amore

avevo dato era lì, tutto intorno;

chi non avevo amato mi aspettava

(era il mio primo giorno) e mi inondava

di calore.

                       E quel fuoco, acceso al fondo

del tunnel, era amore, alimentato

di se stesso, che ognuno alimentava.

Pensai al treno gremito della vita

con un attimo, un poco di rimpianto:

fu come un gioco, la fiamma smarrita

scemò, ma per un attimo soltanto.

Mille mani versarono nel fuoco

nuovo amore, per me.

                                                Nella fiammata

gettai tutto il passato, il vecchio cuore,

il sole tanto amato, i desideri

e le paure:

                              io mi gettai nel fuoco.

Vidi i loro pensieri, nel chiarore

dei loro volti d'oro: solo amore

c’era, per me.

                                Li strinsi. E poco a poco

ardemmo insieme in un solo falò.

Ero arrivato. Il treno si fermò.

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