Prologo a Mia figlia è innamorata

In un villaggio delle Fiandre,
Presso un giardino,
Una donna girava per le stanze,
Ferma in un'ora,
Ormai fuori del tempo.

Lassù, dove una quercia si torceva,
Viveva con se stessa, come in sogno.
Non contava i giorni,
Non sapeva gli anni;
Quale ombra fosse chiusa nel suo cuore.

Nessuno mai l'amò.
Nessuno giunse fino al suo rifugio.
Essa attese, così, piena di tempo:
Attese qualcuno che mai venne.
E soli, in quelle stanze,
Rimasero i suoi occhi.

Avvenne che impazzì
Ma fu più bella
Per ricordarsi ch'era ancora viva.

Così, una volta, le accadde di sposarsi;
Ma non come le altre, quasi in sogno.
E allora l'uomo se ne andò lontano:
Partì senza neppure dirle addio.

Poi che divenne madre, fu felice:
Felice di qualcuno che non c'era...

Mai seppe quanto attese;
Quanto scrisse e a chi.
Mai seppe chi le rispose;
Perché fu sposa e madre.

Si fece intanto bianca;
E andò a morire sopra una collina.