Fondazione Piazzolla

PREMESSA ALLA PRESENTAZIONE

LE PAROLE POETICHE NE LA SETTIMANA DA LEGGERE

TEATRO ARGENTINA DI ROMA

 

Già nel 1967 Italo Calvino, forse ultimo fra gli ultimi modelli, affermava: " La linea di forza della letteratura moderna è nella sua coscienza di dare la parola a tutto ciò che nell’inconscio sociale o individuale è rimasto non detto: questa la sfida che continuamente essa rilancia (Cibernetica e fantasmi, in Una pietra sopra, Einaudi, 1980).

La Settimana da leggere , che quest’anno si svolge dal 22 al 30 aprile, rappresenta una modalità di "dare voce al non detto", di porlo a diretto contatto con il pubblico e in particolar modo l’edizione 2001 ha scelto di "far parlare" le voci femminili, le donne che scrivono, che hanno scritto e che tramite la parola hanno contribuito all’affermazione della consapevolezza in diversi sensi.

Per diverse strade, più o meno indotte dagli eventi storici, la letteratura del ‘900 si è data una fisionomia profondamente anarchica e molteplice. Il prodotto di questa necessità sperimentativa è stato da un lato l’abbandono dei modelli, dall’altro la sfida a dar voce al non detto. Tale impegno è stato assunto fortemente dalle scrittrici che, con una forte dose di consapevolezza, hanno caratterizzato l’ultimo squarcio del secolo appena passato.

Quella certa disposizione alla menzogna che sconfina nel travestimento, nella fuga, nell’assunzione di realtà altre è stato eletta a sostrato dell’incanto poetico che avvia il processo di affabulazione, senza per altro disertare dall’assunzione di un concreto ruolo militante.

E’ in questo senso che possiamo parlare di parole poetiche come di una varietà di scelte formali e semantiche che contraddistinguono le diverse voci della poesia contemporanea.

Questa attenzione alla libertà e alla specificità affabulatoria della parola contraddistinse l’intera attività di Marino Piazzolla e costituì uno dei fili conduttori della sua concezione letteraria e in tale contesto ideologico e culturale il poeta considerò sempre la donna come rappresentazione stessa

della poesia e non certo in senso strettamente elegiaco.

Intervistato da Velio Carratoni circa la sua idea sulla poesia contemporanea, negli ultimi anni della sua vita, così rispose Piazzolla: "Per poesia contemporanea italiana intendo quella poesia che ha simultaneamente innestato le scoperte della poesia europea moderna (leggi avanguardie storiche) con i caratteri peculiari della poesia tradizionale, intendendo per tradizione quell’insieme di innovazioni linguistiche che costituiscono il tessuto strutturale della poesia ( e della lingua italiana) quale si è costituito nella storia".

Tale affermazione programmatica è riportata nell’ Omaggio a Piazzolla , in due tomi (uno antologico e l’altro critico) pubblicato dalla Fondazione e curato dall’attuale Presidente Velio Carratoni ed è nel senso da essa indicato che lavora detta Fondazione che, nata per espresso volere del poeta, è ormai impegnata non soltanto nella diffusione dell’opera piazzolliana ma anche nel dare risonanza ad artisti di spessore in campo internazionale. Il tutto svolto secondo l’idea di Piazzolla, strenuo assertore della necessità di dare spazio alla poesia considerata quale arma di lotta contro la sopraffazione.

È in una sorta di vicinanza ideale a tale immagine della poesia, e a più forte ragione della poesia al femminile, che siamo lieti di presentare all’interno di questa manifestazione sintomaticamente intitolata Le muse sono donne, tre poete di alto valore letterario che ci proporranno le loro precipue voci poetiche: Giovanna Bemporad, Edith Bruck, Gabriella Sica.

Antonella Calzolari